Fusione Hera-AcegasAps: lo statuto di HERA Spa non va cambiato!

Ottobre 2, 2012 No Comments

Comunicato Stampa
Fusione Hera-AcegasAps: lo statuto di HERA Spa non va cambiato!
Evitiamo l’ennesimo colpo mortale al ruolo degli Enti Locali.

Ferrara, 2 ottobre 2012

Hera Spa ha avviato molti mesi fa le procedure di fusione con la veneta AcegasAps. Un’operazione che si inscrive nella corsa messa in atto da questo come da altri gruppi economico-finanziari presenti nelle multiutility, per ridurre definitivamente il ruolo dei territori nella gestione dei Servizi Pubblici Locali e per consegnarne il patrimonio gestionale, organizzativo e infrastrutturale ad un sistema finanziario di dimensione nazionale e internazionale che nulla ha a che vedere con una gestione pubblica locale.

I Comitati emiliano romagnoli per l’Acqua Pubblica hanno più volte manifestato la loro forte opposizione a questa fusione, motivandole con le ragioni sopra citate e con i rischi finanziari di un’operazione che porterà ad un ulteriore indebitamento di Hera colmato solo dall’ingresso di nuovi soci (in questo caso il Fondo Strategico Italiano), che non centra nulla con il rafforzamento del ruolo pubblico sancito invece dai cittadini con il voto referendario del 2011.

Ma il managament di Hera Spa ha fatto di più: ha confezionato e consegnato ai Consigli Comunali una proposta di delibera relativa alla modifica dello Statuto del gruppo che sancisce di fatto la parificazione del Fondo Strategico Italiano agli Enti Locali nel Patto di Sindacato di Hera, preparandone così l’ingresso al posto dei Comuni stessi in una delle prossime vendite di quote azionarie a cui i Comuni saranno “obbligati” dalle difficoltà finanziarie, causate anche dal Governo con l’assoggettamento al Patto di Stabilità Interno.

La modifica dello statuto prevede infatti all’art. 7 che il 51% della proprietà di Hera Spa NON debba più essere saldamente in mano SOLO agli Enti Locali (Comuni, Province o Consorzi di essi) ma veda anche la presenza di “altri Enti o Autorità Pubbliche”. Un modo per anticipare l’entrata futura del FSI addirittura nel capitale azionario soggetto al Patto di Sindacato, ovvero nella quota vincolata al possesso da parte del Pubblico del 51%.

Ma il Fondo Strategico Italiano NON può essere parificato ad un Ente Locale. NON ha alcun legame con le Istituzioni locali, NON è espressione della volontà dei cittadini di cui quelle Istituzioni sono garanti, NON ha alcun legame con il territorio.

Il Fondo Strategico Italiano è una holding di partecipazioni il cui azionista strategico è la Cassa Depositi e Prestiti, la più grande Banca Pubblica Italiana (70% Ministero dell’Economia e delle Finanze, 30% Fondazioni bancarie) nata a metà ’800 per finanziare gli investimenti pubblici a tassi agevolati grazie alle ingenti disponibilità provenienti dalla raccolta del risparmio postale, ma trasformata nel 2003 in una Spa pubblica che da allora finanzia gli Enti Pubblici a tassi di mercato, così come fa una normale banca privata.

Non è un caso che il Fondo Strategico abbia come obiettivo dichiarato il “raggiungimento di rendimenti di mercato, tramite la combinazione di dividendi e aumento di valore dell’investimento”. E per questo possiamo prevedere che le sue future strategie all’interno di Hera si combineranno perfettamente con quelle del management finanziario della società, certamente non con la volontà di governo pubblico che gli Enti Locali dichiarano di voler mantenere.

Ci appelliamo quindi al Sindaco Tagliani e ai Consiglieri del Comune di Ferrara che voteranno la proposta di delibera lunedì 8 ottobre in Consiglio, così come a tutti i Consiglieri degli altri Comuni della provincia, affinché non sottovalutino il futuro impoverimento del ruolo del pubblico determinato da questa modifica statutaria, né tantomeno mistifichino il loro consenso con la falsa affermazione che essendo il Fondo Strategico di proprietà del Tesoro, la sua natura è pubblica.

Il “Pubblico” si definisce tale in funzione delle finalità perseguite, non solo alla mera proprietà delle risorse che utilizza. Altrimenti non si spiegherebbe l’uso improprio di risorse pubbliche di cui siamo scandalosamente vittima ogni giorno. Se una modifica dello statuto di Hera deve esserci, è quella che rafforza il ruolo degli Enti locali e prevede la partecipazione dei cittadini.

Comitato Acqua Pubblica di Ferrara

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