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]]>Acqua pubblica: UN QUESTIONARIO PER I/LE CANDIDATI/E A SINDACO DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI FERRARA
IL COMITATO ACQUA PUBBLICA FERRARA, in occasione delle ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014, ritiene necessario conoscere e rendere pubblica l’opinione e le intenzioni di tutti i candidati a Sindaco in relazione all’acqua come bene comune e, nello specifico, all’esito del Referendum del giugno 2011.
Fino ad ora, infatti, nessuna delle diverse Amministrazioni di questo territorio ha concretamente rispettato il risultato di quella fondamentale consultazione.
Per questo il Cap di Ferrara ha predisposto uno specifico questionario in otto punti mediante il quale CHIEDE A TUTTI I /LE CANDIDATI/E A SINDACO DEI COMUNI NELLA PROVINCIA DI FERRARA DI ESPRIMERE LA PROPRIA POSIZIONE E DI ASSUMERE IMPEGNI PRECISI IN RELAZIONE ALLA GESTIONE DELL”ACQUA.
LE RISPOSTE DEI CANDIDATI/E VERRANNO RESE PUBBLICHE PRIMA DEL 25 MAGGIO. LE RISPOSTE DEVONO ESSERE INVIATE A comitatoacquapubblica.ferrara@gmail.com IL QUESTIONARIO E’ DISPONIBILE NEL SITO www.forum.ferrara.it/acqua/ E ALLA PAGINA FB Comitato Acqua Pubblica Ferrara.
Ecco il questionario completo: ACQUA AMMINISTRATIVE 2014.
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]]>L'articolo Al via la campagna europea ICE per il diritto all’acqua e la sua non mercificazione sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
]]>la battaglia per l’acqua bene comune continua e, ancora una volta, abbiamo bisogno del vostro supporto.
Così come in Italia, in molti paesi europei l’acqua non è considerata un diritto ma una merce da vendere e comprare.
Finalmente, però, è possibile sottoscrivere un proposta di iniziativa europea perché le risorse idriche siano messe fuori dal mercato e dai processi di privatizzazione in tutti i paesi europei.
In che modo? Attraverso il nuovo strumento legislativo di democrazia diretta dell’ICE (iniziativa dei cittadini europei). Per presentare un’ICE servono un milione di firme da almeno sette paesi dell’unione.
Come si fa a sottoscrivere? Basta andare su www.acquapubblica.eu, è semplicissimo e bastano pochi minuti. Sul sito italiano della campagna potrete firmare per l’ICE sul diritto all’acqua e la sua non mercificazione, promossa da EPSU (sindacati lavoratori pubblici, in italia FP-CGIL) e Forum italiano dei movimenti per l’acqua pubblica.
Firma e fai firmare per l’acqua diritto umano universale, inoltra questa mail ai tuoi amici, ai tuoi colleghi, ai tuoi conoscenti. Condividi il testo di questa mail e il video Youtube su Facebook, Twitter e Google+.
Scegli di essere parte delle decisioni. Scegli per l’acqua diritto umano universale. In Italia e in Europa.
Grazie,
Forum Italiano dei Movimenti per L’Acqua
FP-CGIL
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]]>L'articolo Fusione Hera-AcegasAps: non chiamateli più Servizi Pubblici Locali sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
]]>Siamo contro questa fusione perché non c’è stato alcun dibattito pubblico: lavoratori e cittadini vengono lasciati all’oscuro e la richiesta di partecipazione dei comitati viene avvertita da Hera e AcegasAps come un ronzio fastidioso.
Siamo contro la fusione perchè da che mondo e mondo le fusioni significano esuberi di personale e licenziamenti dei lavoratori: ovviamente non avverranno subito ma dopo un anno o due quando nessuno parlerà della cosa. E’ sempre avvenuto così quando si tratta di aziende già pubbliche e poi privatizzate.
La fusione è un processo privo di democrazia che esautora le istituzioni democraticamente elette, il processo è sostanzialmente determinato dall’iniziativa del management, col consenso informato di pochissimi esponenti delle pubbliche amministrazioni; la maggioranza dei consigli comunali e dei sindaci è chiamata a ratificare ex-post la decisione già presa – evidentemente con un preventivo avvallo del gotha politico-governativo. In futuro questo sarà il metodo decisionale di prassi, i cittadini ed i territori saranno sempre più estromessi, con la sospensione della possibilità di realizzare processi democratici.
Ma il Fondo Strategico Italiano NON può essere parificato ad un Ente Locale. NON ha alcun legame con le Istituzioni locali, NON è espressione della volontà dei cittadini di cui quelle Istituzioni sono garanti, NON ha alcun legame con il territorio.
Come saranno i SPL dopo la fusione? È facile prevedere che le bollette continueranno ad aumentare, non caleranno le perdite idriche, diminuiranno invece investimenti e manutenzione, e aumenterà invece il debito accumulato: 2 miliardi e 800 milioni di € dopo la fusione e saranno i cittadini a dover pagare.
Inoltre la preannunciata riorganizzazione aziendale si muoverà in direzione di una spinta di divisionalizzazione (specializzazione), cancellando le caratteristiche di multiutility e le Strutture Operative territoriali, minando ulteriormente il radicamento territoriale, a favore di uno spostamento dei poteri al centro. Di questa operazione soffriranno gli utenti, gli enti locali e i lavoratori. E allora non chiamateli più Servizi Pubblici Locali, che dopo questa operazione di fusione non saranno niente di tutto questo!
Ma qualcosa si muove: i comuni in queste settimane stanno mostrando inquiedtudine nella fase di votazione della delibera di fusione, e non tutti sono d’accordo. Se in alcuni casi la fusione ha subito un’approvazione a strettissima maggiora, altrove è stata bocciata – comuni di Formigine (MO), San Portico e San Benedetto (FC), Premilcuore (FC) e Rocca San Casciano (FC) Predappio e a Civitella di Romagna (FC), Porretta Terme (BO) – mentre a Bologna e San Lazzaro si teme per la tenuta della maggioranza.
E a Ferrara? Lunedì 8 ottobre alle 15,30 il consiglio comunale vota, mobilitiamoci! Diciamo NO all’ennesimo tentativo di mercificazione dei servizi idrici!
Si scrive acqua, si legge democrazia.
Comitato Acqua Pubblica di Ferrara
Congiuntamente Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Ecologisti – Reti civiche – Verdi europei, Federazione della Sinistra, Usb (Unione Sindacale di Base)
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]]>L'articolo Fusione Hera-AcegasAps: lo statuto di HERA Spa non va cambiato! sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
]]>Ferrara, 2 ottobre 2012
Hera Spa ha avviato molti mesi fa le procedure di fusione con la veneta AcegasAps. Un’operazione che si inscrive nella corsa messa in atto da questo come da altri gruppi economico-finanziari presenti nelle multiutility, per ridurre definitivamente il ruolo dei territori nella gestione dei Servizi Pubblici Locali e per consegnarne il patrimonio gestionale, organizzativo e infrastrutturale ad un sistema finanziario di dimensione nazionale e internazionale che nulla ha a che vedere con una gestione pubblica locale.
I Comitati emiliano romagnoli per l’Acqua Pubblica hanno più volte manifestato la loro forte opposizione a questa fusione, motivandole con le ragioni sopra citate e con i rischi finanziari di un’operazione che porterà ad un ulteriore indebitamento di Hera colmato solo dall’ingresso di nuovi soci (in questo caso il Fondo Strategico Italiano), che non centra nulla con il rafforzamento del ruolo pubblico sancito invece dai cittadini con il voto referendario del 2011.
Ma il managament di Hera Spa ha fatto di più: ha confezionato e consegnato ai Consigli Comunali una proposta di delibera relativa alla modifica dello Statuto del gruppo che sancisce di fatto la parificazione del Fondo Strategico Italiano agli Enti Locali nel Patto di Sindacato di Hera, preparandone così l’ingresso al posto dei Comuni stessi in una delle prossime vendite di quote azionarie a cui i Comuni saranno “obbligati” dalle difficoltà finanziarie, causate anche dal Governo con l’assoggettamento al Patto di Stabilità Interno.
La modifica dello statuto prevede infatti all’art. 7 che il 51% della proprietà di Hera Spa NON debba più essere saldamente in mano SOLO agli Enti Locali (Comuni, Province o Consorzi di essi) ma veda anche la presenza di “altri Enti o Autorità Pubbliche”. Un modo per anticipare l’entrata futura del FSI addirittura nel capitale azionario soggetto al Patto di Sindacato, ovvero nella quota vincolata al possesso da parte del Pubblico del 51%.
Ma il Fondo Strategico Italiano NON può essere parificato ad un Ente Locale. NON ha alcun legame con le Istituzioni locali, NON è espressione della volontà dei cittadini di cui quelle Istituzioni sono garanti, NON ha alcun legame con il territorio.
Il Fondo Strategico Italiano è una holding di partecipazioni il cui azionista strategico è la Cassa Depositi e Prestiti, la più grande Banca Pubblica Italiana (70% Ministero dell’Economia e delle Finanze, 30% Fondazioni bancarie) nata a metà ’800 per finanziare gli investimenti pubblici a tassi agevolati grazie alle ingenti disponibilità provenienti dalla raccolta del risparmio postale, ma trasformata nel 2003 in una Spa pubblica che da allora finanzia gli Enti Pubblici a tassi di mercato, così come fa una normale banca privata.
Non è un caso che il Fondo Strategico abbia come obiettivo dichiarato il “raggiungimento di rendimenti di mercato, tramite la combinazione di dividendi e aumento di valore dell’investimento”. E per questo possiamo prevedere che le sue future strategie all’interno di Hera si combineranno perfettamente con quelle del management finanziario della società, certamente non con la volontà di governo pubblico che gli Enti Locali dichiarano di voler mantenere.
Ci appelliamo quindi al Sindaco Tagliani e ai Consiglieri del Comune di Ferrara che voteranno la proposta di delibera lunedì 8 ottobre in Consiglio, così come a tutti i Consiglieri degli altri Comuni della provincia, affinché non sottovalutino il futuro impoverimento del ruolo del pubblico determinato da questa modifica statutaria, né tantomeno mistifichino il loro consenso con la falsa affermazione che essendo il Fondo Strategico di proprietà del Tesoro, la sua natura è pubblica.
Il “Pubblico” si definisce tale in funzione delle finalità perseguite, non solo alla mera proprietà delle risorse che utilizza. Altrimenti non si spiegherebbe l’uso improprio di risorse pubbliche di cui siamo scandalosamente vittima ogni giorno. Se una modifica dello statuto di Hera deve esserci, è quella che rafforza il ruolo degli Enti locali e prevede la partecipazione dei cittadini.
Comitato Acqua Pubblica di Ferrara
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]]>L'articolo La Consulta dichiara incostituzionale l’art. 4 del dl di ferragosto sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
]]>Oggi, 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.
Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l’articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.
La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l’articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l’articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.
La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l’acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.
Si scrive acqua, si legge democrazia!
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]]>L'articolo Cena di solidarietà con i terremotati sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
]]>mercoledì 13 giugno 2012, ore 20.30
presso la “Scuolina”
via Gramsci 12 a Montesanto – Fe
In occasione del 1° compleanno dei referendum sull’acqua pubblica, il Comitato Acqua Pubblica di Ferrara in collaborazione con Emmaus Ferrara organizza una cena di solidarietà il cui ricavato andrà interamente devoluto alle popolazioni colpite dal sisma. Si scrive acqua, si legge democrazia.
Il contributo richiesto per la cena è di 20 euro (menù di carne/vegetariano), mentre i costi sono interamente coperti dai volontari, che in questo modo permetteranno al Comitato di devolvere l’intero importo raccolto. Le prenotazioni sono aperte, è sufficiente chiamare il 327-1808039 o scrivere una email a comitatoacquapubblica.ferrara@gmail.com. La serata sarà anche l’occasione per fare il punto sulla gestione dell’acqua nella nostra provincia, a un anno del referendum.
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]]>L'articolo 2 giugno 2012: la Repubblica siamo noi! sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
]]>Partecipiamo numerosi, perchè si scrive acqua, e si legge rispetto del voto popolare!
Roma, sabato 2 Giugno 2012
Ore 15.00 P.zza della Repubblica
LA REPUBBLICA SIAMO NOI
Manifestazione nazionale
per l’attuazione del risultato referendario, per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un’alternativa alle politiche d’austerità del Governo e dell’Europa
Ad un anno dalla straordinaria vittoria referendaria, costruita da una partecipazione sociale senza precedenti, il Governo Monti e i poteri forti si ostinano a non riconoscerne i risultati e preparano nuove normative per consegnare definitivamente la gestione dell’acqua agli interessi dei privati, in particolare costruendo un nuovo sistema tariffario che continua a garantire i profitti ai gestori.
Non solo. Da una parte BCE, poteri forti finanziari e Governo utilizzano la crisi economico-finanziaria per rendere definitive le politiche liberiste di privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, di smantellamento dei diritti del lavoro, del welfare e dell’istruzione, di precarizzazione dell’intera vita delle persone. Dall’altra le politiche d’austerità ridimensionano il ruolo dell’intervento pubblico per poi alimentare l’idea che la crescita sia possibile solo attraverso investimenti privati, che in realtà si appropriano dei servizi e devastano il territorio.
E’ in atto il tentativo di imporre definitivamente il dominio delle “esigenze dei mercati” sulla democrazia, ovvero il diritto di tutte e di tutti a decidere collettivamente sul proprio presente e futuro.
Il 2 giugno è da sempre la festa della Repubblica, ovvero della res publica, di ciò che a tutte e tutti appartiene. Una festa ormai da anni espropriata alle donne e agli uomini di questo Paese e trasformata in parata militare, come se quella fosse l’unica funzione rimasta ad un “pubblico”, che si vuole progressivamente consegnare agli interessi dei grandi gruppi bancari e dei mercati finanziari.
Ma la Repubblica siamo noi.
Le donne e gli uomini che nella propria quotidianità ed in ogni territorio lottano per la riappropriazione sociale e la tutela dell’acqua e dei beni comuni, per un welfare universale e servizi pubblici di qualità, per la dignità del lavoro e la fine della precarietà, per il diritto alla salute e all’abitare, per l’istruzione, la formazione e la conoscenza, per la trasformazione ecologica della produzione, a partire dal Forum Alternativo dei Popoli di Rio+20, per politiche di pace e cooperazione.
Le donne e gli uomini che, come nel resto d’Europa, pensano che i beni comuni siano fondamento di un nuovo modello produttivo e sociale.
Le donne e gli uomini che dentro la propria esperienza individuale e collettiva rivendicano una nuova democrazia partecipativa, dentro la quale tutte e tutti possano contribuire direttamente a costruire un diverso futuro per la presente e le future generazioni.
Crediamo sia giunto il momento in cui siano queste donne e questi uomini a riempire la piazza del 2 giugno.
Con l’allegria e la determinazione di chi vuole invertire la rotta.
Con la consapevolezza di chi sa che il futuro è solo nelle nostre mani.
Promuovono: Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Per adesioni scrivere a segreteria@acquabenecomune.org
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]]>L'articolo Presidio contro lo scippo del referendum il 18 gennaio a Ferrara sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
]]>Il Comitato Acqua Pubblica di Ferrara dà appuntamento alla cittadinanza
Mercoledì 18 Gennaio 2012 alle ore 18 in corso Ercole I d’Este,
davanti alla Prefettura di Ferrara
per manifestare contro il tentativo del governo di procedere alla completa cancellazione del risultato referendario del 12 e 13 giugno 2011.
Nel corso del presidio il comitato chiederà di essere ricevuto dal prefetto.
No allo Scippo della vittoria referendaria del 12 e 13 giugno 2011
no alle privatizzazioni,
per una gestione dell’acqua pubblica e partecipata
oggi più che mai si scrive acqua, ma si legge democrazia.
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]]>L'articolo GIÙ LE MANI DALL’ACQUA E DALLA DEMOCRAZIA! sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
]]>Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica.
Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.
A questa straordinaria esperienza di democrazia il precedente Governo Berlusconi ha risposto con un attacco diretto al voto referendario, riproponendo le stesse norme abrogate con l’esclusione solo formale del servizio idrico integrato.
Adesso, utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo guidato da Mario Monti si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull’acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il “contagio” si estenda fuori Italia.
Noi non ci stiamo.
L’acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato.
I beni comuni sono l’humus del legame sociale fra le persone e non merci per la speculazione finanziaria.
Ma sorge, a questo punto, una enorme e fondamentale questione che riguarda la democrazia: nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.
Chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.
Chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano.
Chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.
Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.
Firma on line sul sito del Forum Italiano Movimenti per l’Acqua.
L'articolo GIÙ LE MANI DALL’ACQUA E DALLA DEMOCRAZIA! sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
]]>L'articolo Non esiste liberalizzazione del servizio idrico che rispetti i referendum sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
]]>Ormai da giorni il Presidente del Consiglio Monti e i suoi ministri parlano di privatizzazioni alludendo anche ad un intervento sul servizio idrico. Ultimi in ordine di tempo il sottosegretario Polillo secondo cui il referendum è stato “un mezzo imbroglio” e il sottosegretario Catricalà che ha annunciato “modifiche che non vadano contro il voto referendario” alla gestione dell’acqua.
Diciamo chiaramente a Monti, Passera, Catricalà e Polillo che non esiste nessuna liberalizzazione del servizio idrico che rispetti il voto referendario: il 12 e 13 giugno scorsi gli italiani hanno scelto in massa per la gestione pubblica dell’acqua e per la fuoriuscita degli interessi privati dal servizio idrico.
Non pensi il Governo Monti con la scusa di risanare il debito di poter aggirare il voto referendario con trucchi e trucchetti, 27 milioni di italiani si sono espressi per la ripubblicizzazione del servizio idrico e questo ci aspettiamo dal Governo nei prossimi giorni.
Saremo molto attenti alle prossime mosse del Governo Monti sul fronte delle liberalizzazioni, non permetteremo che la volontà popolare venga abbattuta a colpi di decreto, di Antitrust o di direttive europee in stile Bolkestein. Metteremo in campo ogni strumento utile alla difesa dei referendum, a partire dalla campagna di obbedienza civile lanciata da noi del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
L’applicazione dei referendum è la prima e la più urgente emergenza democratica nel nostro paese, per questo il Forum chiede, come già fatto e sinora senza risposta, un incontro urgente con il Presidente del Consiglio Mario Monti. Nel contempo chiede a tutte le realtà che hanno sostenuto i referendum, ai partiti che da fuori o dentro il Parlamento hanno dato indicazione per il “Sì” ai referendum di giugno, di prendere da subito una netta posizione in difesa del voto democratico del popolo italiano.
Roma, 10 Gennaio 2012
L'articolo Non esiste liberalizzazione del servizio idrico che rispetti i referendum sembra essere il primo su Comitato Acqua Pubblica.
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